Mefistofele (Arrigo Boito)

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  • (Posted 2017-09-24)  CPDL #46482:  Network.png
Contributor: Paolo Pandolfo (submitted 2017-09-24).  Score information: A4, 256 pages, 13.67 MB   Copyright: CPDL
Edition notes: Scanned Ricordi pf-v score, IMSLP #116273

General Information

Title: Mephistofele
Composer: Arrigo Boito
Lyricist: Arrigo Boito after Goethe

Number of voices: (missing)   Voicing: Unknown
Genre: SecularOpera

Language: Italian
Instruments: Orchestra

First published:
Description: 

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Original text and translations

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PROLOGO

FALANGI CELESTI
Ave Signor
Degli angeli e dei santi,
Ave Signor, Signor degli angeli,
O Signor degli angeli
E dei volanti cherubini d'or, ecc.
Ave, ave Signor.
Dall'eterna armonia dell'Universo
Nel glauco spazio immerso
Emana un verso
Di supremo amor.
E s'erge a Te
Per l'aure azzurre e cave
In un suon soave.
Ave, ave, ave, ave.

Comparisce Mefistofele

MEFISTOFELE
Coi piè fermi sul lembo del suo mantello
Ave Signor.
Perdona se il mio gergo
Si lascia un po' da tergo
Le supreme teodfe del paradiso;
Perdona se il mio viso
Non porta il raggio
Che inghirlanda i crini
Degli alti cherubini;
Perdona se dicendo
Io corro rischio
Di buscar qualche fischio.
Il Dio della piccina terra
Ognor traligna ed erra,
E, a par di grillo
Saltellante, a caso
Spinge fra gli astri il naso,
Poi con tenace fatuità superba
Fa il suo trillo nell'erba.
Boriosa polve! Tracotato atomo!
Fantasima dell'uomo
E tale il fa
Quell'ebbra illusione
Che'egli chiama: Ragion, Ragion.
Ah! Sì, Maestro divino,
In buio fondo
Crolla il padron del mondo,
E non mi dà più il cuor,
Tant' è fiaccato,
Di tentarlo al mal.

CHORUS MYSTICUS
interno
T' è noto Fauste?

MEFISTOFELE
Il più bizzarro pazzo
Ch'io mi conosca;
In curiosa forma
Ei ti serve da senno.
Inassopita bramosia di saper
Il fa tapino ed anelante;
Egli vorrebbe quasi traasumanar
E nulla scienze
Al cupo suo delirio è confine.
Io mi sobbarco ad aescarlo
Per modo ch'ei si trovi
Nelle mie reti;
Vuoi tu farne sommessa?

CHORUS MYSTICS
E sia.

MEFISTOFELE
Sia! Vecchio Padre!
A un rude gioco t'avventurasti.
Ei morderà nel dolce
Pomo de'vizi
E sovra il Re del ciel
Avrò vittoria!

FALANGI CELESTI
Sanctus! Sanctus! Sanctus! Sanctus!
Sanctus!

MEFISTOFELE
Di un tratto
M' è piacevol cosa
Vedere il Vecchio
E dal guastarmi seco
Molto mi guardo;
E' bello udir l'Eterno
Col Diavolo parlar
Sì umanamente

CHERUBINI
dietro la nebulosa
Siam nimbi volanti dai limbi,
Nei santi splendori vaganti,
Siam cori di bimbi, d'amori.
Siam nimbi volanti dai limbi, ecc.

MEFISTOFELE
E' lo sciame legger
Degli angioletti;
Come dell'api n'ho ribrezzo e noia.
Scompare

CHERUBINI
Fratelli, teniamci per mano,
Fin l'utimo cielo lontano
Noi sempre dobbiamo danzar;
Fratelli, le morbide penne
Non cessino il volo perenne
Che intorno al Santissimo Altar.
Fratelli, teniamci per mano, ecc.
La danza in angelica spira
Si gira, si gira, si gira, ecc.
Siam nimbi volanti dai limbi,
Nei santi splendori vaganti,
Siam cori di bimbi, d'amori,
Siam nimbi volanti dai limbi, ecc.

LE PENITENTI
dalla terra
Salve Regina!
S'innalzi un eco
Dal mondo cieco
Alla divina reggia del ciel.
Col nostro canto
Col nostro pianto,
Domiam l'intenso
Foco del senso,
Col nostro canto mite e fedel.

CHERUBINI
Sugli astri, sui venti, sui mondi,
Sui limpidi azzurri profondi,
Sui raggi del sol,
La danza in angelica spira
Si gira, si gira, si gira, ecc.
Ave Maria, gratia plena.

LE PENITENTI
Odi la pia,
La pia prece serena.
Ave Maria, gratia plena,
Odi la pia prece serena.
Ave Maria, gratia plena.

FALANGI CELESTI
Oriam, oriam.
Oriam per quei morienti,
Per quei morienti oriam, ecc.
Ave Maria, gratia plena.

LE PENITENTI
Il pentimento lagrime spande.
Di queste blande
Turbe il lamento
Accolga il ciel.

FALANGI CELESTI
Oriam per quelle
Di morienti ignave
Anime schiave,
Sì per quell'anime
Schiave preghiam.

CHERUBINI
Siam nimbi volanti dai limbi,
Nei santi splendori vaganti,
Siam cori di bimbi, d'amori
Siam nimbi, volanti dai limbi.

LE PENITENTI, CHERUBINI, FALANGI CELESTI
Odi la pia,
La pia prece serena.
Ave, ave, ave, ecc.
Ah! ah! ah! ecc.
Ave Signor,
Signor degli angeli e dei santi
E delle sfere erranti,
E dei volanti cherubini d'or.

LE PENITENTI, FALANGI CELESTI
Dall'eterna armonia dell'Universo
Nel glauco spazio immerso
Emana un verso di supremo amor.

CHERUBINI
Ave, ave,
Signor degli angeli e dei santi,
Ave Signor.

LE PENITENTI, CHERUBINI, FALANGI CELESTI
E s'erge a Te
Per l'aure azzurre e cave
In suon soave.
Ave, ave.

ATTO PRIMO

SCENA PRIMA
Francoforte sul Meno. Porta e bastioni. Passeggiatori d'ogni sorta ch'escono dalla città a gruppi. Chiacchiere, risate, grida, mormorio di folla, andirivieni. A intervalli campane di festa. Poi Faust e Wagner.

GRUPPO 1
Perchè di la?

GRUPPO 2
Volgiam verso il casin di caccia.

GRUPPO 1
E noi verso il mulino.

OTTO FANCIULLE
traversando la scena cantando
Del vago. April la traccia
Brilla e ride d'intorno
Baldezza e leggiadria.

Le fanciulle passano

GRUPPO 2
Che fate voi, compari?

GRUPPO 1
Stiam colla compagnia.

GRUPPO 2
Messeri, andiamo a Burgdorf.
Costà son le piì buffe mattie,
La miglior birra,
Le donne e le baruffe
Più dilettose.

GRUPPO 1
Pazzi! Pazzi!
Vi prude ancor la schiena?

Un banditore con una scritta in mano e a suon di tromba attrae la folla dei passeggiatori; sta con lui un araldo. Dalla parte opposta un cerrettano seguito da Hanswurst. La passeggiata diventa sempre più vivace. Un gruppo di balestrieri e popolani, avvicnandosi ad un rivenditore di birra.

GRUPPO 1
Qua il bicchier!

GRUPPO 2
Vogliam ber!

GRUPPO 1
E fare un brindisi.

GRUPPO 2
Ai folli amor!

GRUPPO 1
E alla beltà corriva!

GRUPPO 2
Evviva!

GRUPPO 1 2
Beviam, ridiamo, cantiamo.

Un frate grigio col cappuccio sul volto cammina tra la folla; alcuni lo inchinano, altri lo sfuggono.

LA FOLLA
traendo verso un lato della scena
Guarda!
Là! Quanti focosi destrieri
Scalpitan là!
C'è il buffon,
C'è il falconier,
C'èil buffon.
Rendiam omaggio al prence!
Fate omaggio al prence!
Largo, largo al suo passaggio!
Che abbarbaglio di gualdane!
Gloria al …
Principe!
Che rastuono di campane!
Vien la folla a onde, a onde,
S'arrabatta, si confonde …

Largo!
Che abbarbaglio di gualdane!
Largo!
Che frastuono di campane!
Guarda là! Ah!

Risate, frastuono, la cavalcata passa. Alla sua testa il Principe elettore, dame, dignitari, paggi, il buffone, il falconiere, ecc. Molti passeggiatori seguono curiosamente la cavalcata.

LA FOLLA
Quanti focosi destrier!
Quanti bei cavalier!
I focosi destrieti scalpitan là!
Fate omaggio al principe,
Fate omaggio, omaggio al prence.
Ah!

si disperdono. Faust e Wagner discendono da un'altura.

FAUST
Al soave raggiar
Di primavera
Si scoscendono i ghiacci
E già rinverda
Di speranza la valle;
Il vecchio inverno fugge al monte
E il sol rallegra e avviva
Forme e color;
Se per anco al pianto
Non isbocciano i fior,
La somma luce
Fa pullulare in cambio
I bei borghesi
Azzimati da festa.

Entra rumorosamente una frotta di popolani e popolane.

WAGNER
Movere a diporto
Con voi, Dottor,
E' onorevole e saggio;
Pur da me solo,
Qui mi schiferei
Fra questa gente.
M'è di noia il vulgo.

Faust e Wagner si ritirano nel fondo.

POPOLANI
Juhè! Juhè! Juheisa! Juhè!
Hè! Ah! Hè!
Il bel giovanetto
Sen vien alla festa,
Coi nastri al farsetto,
Coi fior sulla testa.
E sotto ad un pioppo,
Fanciulle e compar
Si danno a danzar
Un matto galoppo.

Incominciano a danzare l'Obertas.

Juhè! Juhè!
Juhè! Juhè!
Ah! Tutti vanno alla rinfusa
Sulla musica confusa, ecc.
Tra la la ra la ra la, ecc.
Alla rinfusa tutti van,
Danziamo,
Alla rinfusa tutti van,
Cantiamo,
La danza scolpita sul suol,
La danza scolpita sul suol.
Tutti vano alla rinfusa
Heisa! Hè!
Tutti vanno alla rinfusa.
Juhè! Juhè! Juheisa! ecc.
Heisa! Hè! Ah! Hè!
Sorridon le donne
Al bel torneamento,
Svolazzan le donne
Portate dal vento.
Il bruno e la bionda
Son stretti in un vol.
E scalpita al suol
La danza rotonda,
E sotto ad un pioppo
Danzan fanciulle e compar,

Ah, sì, ecc.
Si danno a danzare
Un matto galoppo, ecc.

Popolani e danzatrici s'allontanano

FAUST
a Wagner
Sediam sovra quel sasso.
Osserva come
Fulgoreggian a vespro
Le capanne;
Declina il giorno.

WAGNER
E l'ora degli spettri;
Essi sen vanno, fra i vapor
Della sera, ordendo reti
Sotti i piedi dell'uom.
Andiam;
S'impregna l'orizzonte di nebbia.

CORO
Ah!

WAGNER
A notte bruna
Torna dolce la casa.
A che sogguardi,
Nel crespuscolo assorto
Immoblimente?

Ritorna il Frate grigio e si dirige lento e spettrale alla volta di Faust.

FAUST
Vedi quel frate grigio
In mezzo i campi
Vagolante laggiù?

WAGNER
Da lungo tratto,
Maestro, l'avvisai;
Nulla di strano appare in esso.

FAUST
Aguzza ben lo sguardo.
Per chi tieni quel frate?

WAGNER
E' un questuante
Che va alla cerca.

FAUST
Lo contempla.
Ei move in tortuose spire
E s'avvicina
Lento alla nostra volta.
Oh! se non erro,
Orme di foco imprime al suol!

WAGNER
Ah! No! Fantasma quest'è,
Quest'è del tuo cervello,
Io non iscorgo
Che un frate grigio.

FAUST
Par vada filando
De' lacci intorno a noi.

WAGNER
Timidamente va per la sua via,
Due sconosciuti noi siam per esso.
Ah! Fantasma quest'è,
Quest'è del tuo cervello.

FAUST
La spira si stringe.
Ei n'è vicin … ah!

WAGNER
freddamente
L'osserva.
E' un frate grigio,
Non è uno spettro;
Brontola orazioni
Rigirando un rosario.
Andiam, Maestro.

Faust e Wagner escono. Il frate li seque.

POPOLANE
lontanissime
Il bel giovinetto
Sen vien alla festa.
Il bruno e la bionda
Son stretti in un vol.


SCENA SECONDA
Officina di Faust. Alcova. Notte

VOCI
lontanissime
Ah! Ah! Ah!

Faust entrando. Il Frate grigio lo segue e si nasconde entro l'alcova.

FAUST
Dai campi, dai prati
Che innonda la notte,
Dai queti sentier
Ritorno e di pace,
Di calma profonda
Son pieno, di sacro mister.
Le torve passioni del core
S'assonnano in placido oblio,
Mi ferve soltanto
L'amore dell'uomo!
L'amore di Dio!
Ah! Dai campi, dai prati
Ritorno e verso all'Evangel
Mi sento attratto,
M'accingo a meditar.

Apre un Vangelo posto su d'un alto leggio. Mentre si accinge a meditare è scosso dall'urlo del Frate che esce dall'alcova

Olà Chi urla?
Il frate! Che vegg'io?
Divider la mia cella
Io t'acconsento, frate,
Se tu non muggi.
E che? Mi guarda e non fa motto.
Che orribile fantasma
Trascinai dietro di me?
Furia, demonio o spettro,
Sarai mio!
Sulla tua razza è onnipotente
Il segno di Salomon.

All'ultime parole di Faust il Frate si trasforma e appare Mefistofele in abito da cavaliere con un mantello nero sul braccio.

MEFISTOFELE
Che baccano!
Messer, mi comandate.

FAUST
Questo era dunque
Il nocciuol del frate?
Un cavalier!
Mi fa rider la facezia.
Come ti chiami?

MEFISTOFELE
La domanda
E'inezia puerile
Per tale che gli argomenti
Sdegna del Verbo
E crede sol agli Enti.

FAUST
In voi, messeri,
Il nome ha tal virtù
Che rivela l'Essenza.
Dimmi or su,
Chi sei tu dunque?

MEFISTOFELE
Una parte vivente
Di quella forza
Che perpetuamente
Pensa il Male e fa il Bene.

FAUST
E che dir vuole
Codesto gioco di strane parole?

MEFISTOFELE
Son lo Spirito
Che nega sempre, tutto;
L'astro, il fior.
Il mio ghingno e la mia bega
Turbano gli ozi al Creator.
Voglio il Nulla e del Creato
La ruina universal,
E' atmosfera mia,
E' atmostera mia vital,
Ciò che chiamasi,
Ciò che chiamasi peccato,
Morte e Mal.
Rido e avvento questa sillaba:
"No!"
Struggo, tento, ruggo, sibilo:
"No!"
Mordo, invischio,
Struggo, tento, ruggo, sibilo:
Fischio! Fischio! Fischio!
Eh!

Fichia violentemente colle dita fra le labbra.

Parte son d'una latebra
Del gran tutto: Oscurità.
Son figliuol della Tenebra
Che Tenebra tornerà.
S'or la luce usurpa e afferra
Il mio scettro a ribellion,
Poco andrà,
Poco andrà la sua tenzon:
V'è sul Sol,
V'è sul Sole e sulla Terra,
Distruzion!
Rido e avvento questa sillaba:
"No!" ecc.

Fischia violentemente colle dita fra le labbra.

FAUST
Strano figlio del Caos.

MEFISTOFELE
E tu, se brami farti mio socio,
Di buon grado accetto
Fin da quest'ora
E tuo compar mi chiamo,
O, se ti piace,
Tuo schiavo, tuo servo.

FAUST
E quali patti in ricambio
Adempier deggio?

MEFISTOFELE
V'è tempo a ciò.

FAUST
No, i patti
E parla chiaro.

MEFISTOFELE
Io qui mi lego
Ai tuoi servigi
E senza tregua accorro
Alle tue voglie;
Ma laggiù (m'intendi?)
La vece muterà.

FAUST
Per l'altra vita
Non mi turba pensier.
Se tu mi doni
Un'ora di riposo
In cui s'acqueti l'alma.
Se sveli al mio buio pensier
Me stesso e il mondo.
Se avvien ch'io dica
All'attimo fuggente:
Arrestati, sei bello!
Allor ch'io muoia
E m'inghiotta l'averno.

MEFISTOFELE
Sta ben!

FAUST
Venga il contratto.

MEFISTOFELE
si danno la mano
Top, è già fatto.
Fin da stanotte,
Nell'orgie ghiotte
Del mio messer,
Da camerier,
Da camerier lo servirò.
Fin da stanotte, ecc.

FAUST, MEFISTOFELE
Fin da stanotte
Nell'orgie ghiotte,
Del suo/mio messer,
Da cameriere lo servirà/servirò.
Fin da stanotte, ecc.

FAUST
E quando s'incomincia?

MEFISTOFELE
Tosto.

FAUST
Or ben, presto, a noi, Dove andiam?

MEFISTOFELE
Dove t'aggrada.

FAUST
Come s'esce di qua?
Dove i cavalli,
Le carrozze, i staffier?

MEFISTOFELE
Pur ch'io distenda
Questo mantel;
Noi viaggeremo sull'aria.

ATTO SECONDO

SCENA PRIMA
Un giardino di rustica apparenza. Faust - sotto il nome di Enrico -, Margherita, Mefistofele e Marta passeggiano due a due in lungo e in largo.

MARGHERITA
Cavaliero illustre e saggio,
Come mai vi può allettar
La fanciulla del villaggio
Col suo rustico parlar?

FAUST
Dalle labbra imporporate
Spandi accento sovruman.
Parla, parla.
baciandole la mano

MARGHERITA
Ah! Non baciate
Questa ruvida mia man,
No, no, no, cavalier.

passano

MEFISTOFELE
a Marta
Sta ben al nubile
Correr giocondo,
In traccia d'ilari venture,
Il mondo,
In traccia d'ilari venture,
Il mondo.

MARTA
ridendo
Ah! Ah! Ah! Ah!

MEFISTOFELE
Ma quando lugubre
Tempo verrà,
Vecchio nel vedovo letto morrà,
Purtroppo! E Trepido
Vedo quell'ora.

Ah! Sì! Ah! Sì! Ahimè!
Baie! Pensateci,
C'è tempo ancora.

Faust e Margherita ritornano.

FAUST
Mi perdona l'ardimento
Che dal labbro mi sfuggi
Quando il magico portento
Del tuo viso m'appari.

MARGHERITA
Fui dolente, fui turbata,
Dubatai nel mio pensier
Che fanciulla scostumata
Piansi molto, .Piansi molto . . .

MEFISTOFELE, poi MARTA
ridendo
Ah! Ah!

MARGHERITA
… ma rimasemi nel cor
Sempre fiso il vostro volto.

FAUST
Segui, segui, mio tesor.

Margherita e Faust passano.

MEFISTOFELE
Da un'antichissimo detto s'impara
Che moglie saggia è cosa rara.

MARTA
Davver?

MEFISTOFELE
Rara davver.

MARTA
Davver! Nè in trappola
Cadeste ancor?

MEFISTOFELE
Non so, credetelo,
Che sia l'amor.

MARTA
Nè mai d'un palpito,
Nè mai d'un sogno,
V'arse bisogno fascinator?

MEFISTOFELE
Non so, credetelo,
Che sia l'amor.
Non so credetelo.

MARTA
Ah! Ah! Ah! Ah!

Passano. Margherita ritorna con Faust.

MARGHERITA
Dimmi se credi, Enrico
Nella religione.

FAUST
Non vo' turbar le fedi
Delle coscienze buone.
D'altro parliam;
Darei per chi amo, fanciulla,
Sangue e vita.

MARGHERITA
Non basta.
Creder bisogna
E a nulla tu credi, Enrico.

FAUST
Ascolta, vezzoso angelo mio.
Chi oserbbe affermar tal detto:
Credo in Dio?
Le parole dei santi
Son beffe al ver ch'io chiedo,
E qual uomo oserebbe
Tanto da dir: non credo?
Colma il tuo cor d'un palpito
Ineffabile e vero d'amor
E chiama poi quell'estasi
Natura! Amor! Mistero!
Vita! Dio! Vita! Dio!
Non è che fumo e fola
In paragon del senso
Il nome e la parola.
Ah! Chiama tu poi quell'estasi
Natura! Amor! Mistero!

MARGHERITA
Convien che vada, Addio.

FAUST
Vita! Dio!

MARGHERITA
Addio, convien ch'io vada.
fa per allontanarsi

FAUST
Dimmi,
In casa sei sola sovente?

MARGHERITA
E' piccioletta la nostra famigliola.
Io veglio all'orto,
Al desco ed allo staio,
Attendo ad ogni cura,
Filo sull'arcolaio.
E' assai minuziosa la mamma,
Eppur, beate
Placidamente passo
Tutte le mie giornate.

FAUST
Di', non potrò giammai
Dolce un'ora d'amore
Viver teco e confondere
Il mio cuore col tuo cuore?

MARGHERITA
Non dormo sola e in lieve
Sopor mia madre giace;
S'ella t'udisse
Credo, ne morrei.

FAUST
Datti pace. A te;
porgendole un'ampollina
Di questo succo
Tre sole gocce ponno
Addormentare in placido,
In letargico sonno.

MARGHERITA
prende l'ampolla
Porgi. Ne può venire
Alcun male a mia madre?

FAUST
Nessuno, nessuno, angiol soave
Dalle guance leggiarde! Ah!

Marta e Mefistofele rientrano.

MARTA
Ah! Davver? Nè in trappola,
Nè in trappola cadeste ancor,
Ancor? Davver? Nè in trappola … ecc.
Ah! Sì.

MEFISTOFELE
Non so, credetelo,
Che sia l'amore,
Non so, credetelo, ecc.
Moglie saggia
E' cosa rara davver, davver.

MARGHERITA
Dio clemente, nuova, ignara
Son del mondo, dell'amore;
Sento un'aura arcana e cara
Che mi penetra nel core,
Sento un'aura arcana … ecc.
Ah! Sento …

FAUST
E' l'anelito supremo,
Il miracolo divino
Della vita!
Senza freno, senza fine!
E' il miracolo d'amor, sì.

MARGHERITA
Ah! Sento un'aura arcana e cara.

FAUST
Ah! Sento un'aura arcana e cara.

MARGHERITA
si svincola dalle mani di Faust
Addio! Fuggo, fuggo, lesta, lesta.

FAUST
insegue Margherita
Resta, resta Margherita.

MEFISTOFELE
insegue Marta
Marta! Marta!

MARTA
Corri, corri, lesto, lesto.

FAUST
Margherita, resta, resta.

MARGHERITA
Fuggo, fuggo, lesta, lesta.

MEFISTOFELE
Marta! Marta!

MARTA
Fuggo, fuggo, corri, corri.

FAUST
Amor mio, vieni, vieni,
Dove corri? Dove fuggi?
Margherita! Margherita!
Dove corri?
Afferando Margherita
Tu sei colta,
Ah! Ah! Ah! Ah! Ah!
T'amo! T'amo!

MEFISTOFELE
Dove corri? Dove corri?
Marta! Marta! Marta! Marta!
Dove corri? Dove corri?
afferando Marta
Tu sei colta,
Ah! Ah! Ah! Ah! Ah!
Ah! T'amo!

MARGHERITA
Fuggo, fuggo,
Ah! Ah! Ah! Ah! Ah!
Fuggo, fuggo, ah! Ah!
Fuggo, fuggo,
scroscio di risa
Ah! Ah! Ah! Ah!
T'amo! T'amo!

MARTA
Corri, corri, ecc.
Ah! Ah!
T'amo! T'amo!

Tutti sì disperdono.


SCENA SECONDA
Scena deserta e selvaggia nella valle di Schirk, costeggiata dagli spaventosi culmini del Brocken (monte delle streghe). I sinistri profili di roccie staccano in nero sul cielo grigio; un'aurora rossiccia di luna illumina stranamente la scena. Una caverna da un lato. Il picco di Rosstrappe a sinistra. Il vento soffia nei burroni.

Mefistofele aizza Faust a salir sulla montagna.

MEFISTOFELE
lontano
Su cammina, cammina, cammina;
Buio è il cielo,
Scoscesa è la china;
Su cammina, cammina, cammina.

MEFISTOFELE, CORO
come un eco
Su cammina, cammina, cammina,
Che lontano, lontano, lontan
S'erge il monte del vecchio Satan.
Buio è il cielo,
Scoscesa è la china;
Su cammina.

Appariscono dei fuochi fatui, uno di questi si dirige alla volta di Faust e di Mefistofele.

FAUST
Folletto!

MEFISTOFELE
Folletto!

FAUST
Folletto, folletto,
Veloce, leggier.
Che splendi soletto
Per l'ermo sentier,
A noi t'avvicina,
Che buia è la china,
Folletto, folletto,
A noi t'avvicina.

MEFISTOFELE
Cammina, cammina, cammina.

FAUST, poi MEFISTOFELE
Folletto, folletto,
Veloce, leggier,
Che splendi soletto, ecc.

FAUST
Folletto …

MEFISTOFELE
Cammina …

FAUST
… folletto.

MEFISTOFELE
… cammina.

Mefistofele e Faust appariscono sovra un'alta roccia isolati ed immobili.

MEFISTOFELE
Ascolta.
S'agita il bosco
E gli alti pini antichi
Cozzan furenti
Colle giganti braccia.

VOCI
Ah!

MEFISTOFELE
Ascolta, ascolta!

VOCI
Ah!

MEFISTOFELE
Ad imo della valle
Un ululato di mille voci
Odo sonar.

VOCI
Ah!

MEFISTOFELE
S'accosta l'infernale congrega.

VOCI
Ah!

MEFISTOFELE
Oh! Meraviglia!
Già i nembi, il monte,
Le boscaglie, i cieli
Un furioso intuonar
Magico carme!

STREGHE
dalla montagna
Rampiamo, rampiamo
Che il tempo ci gabba,
E il ballo perdiamo
di Re Belzebù;
E' notte fatale,
La notte del Sabba;
Il primo che sale
Ha un premio in più;
Su! Su! Su! Su!

STREGONI
Su! Su! Su! Su!

STREGHE
Su! Su! Su! Su!

STREGONI
Su! Su! Su! Su!

STREGHE, STREGONI
E' notte tremenda
La notte del Sabba.

STREGONI
Su svelti, su forti
Che il tempo ci gabba;
Le nostre consorti
Son giunte lassù.
E' notte tremenda
La notte del Sabba;
E il primo che ascenda
Ha un premio di più.

STREGHE, STREGONI
Su! Su! Su! Su! ecc.
irrompono freneticamente
Siam salvi in tutta l'eternità!
Sì!
Saboè! Saboè! Saboè! Saboè!

MEFISTOFELE
fendendo la folla
Largo, largo a Mefistefoele,
Al vostro Re!
O razza putrida,
Vuota di fè.
Che ognun m'adori
Ed umile si prostri al Re.
O razza putrida,
Vuota di fè.

STREGHE, STREGONI
inginocchiati in circolo attorno a Mefistofele
Ci prostriamo a Mefistofele,
Al nostro Re;
Ognuno atterrasi dinanzi a te,
Ci prostriamo a Mefistofele,
Al nostro Re.

MEFISTOFELE
su d'un sasso in forma di trono, con ampollosità
Popoli! E scettro e clamide
Non date al Re sovrano?
La formidabil mano
Vuota dovrò serrar?

STREGHE
porgendo una clamide a Mefistofele
Ecco la clamide,
Non t'adirar.

STREGONI
Or t'ubbidiscono ciel,
Terra e mar.

STREGHE
Non t'adirar.

STREGONI
Non t'adirar.

MEFISTOFELE
Ho soglio,
Ho scettro e despota
Son del mio regno fiero.
Ma voglio il mondo interno
Nel pugno mio serrar.

STREGHE, STREGONI
correndo intorno ad una caldaia
Sotto la pentola
Corri a soffiar,
Entro la pentola
Corri a mischiar,
Sopra la pentola
Corri a danzar.
porgendo a Mefistofele un globo di vetro
Eccoti, o principe,
Il mondo inter.

MEFISTOFELE
col globo di vetro in mano
Ecco il mondo,
Vuoto e tondo,
S'alza, scende,
Balza e splende.
Fa carole intorno al sole,
Trema, rugge, dà e distrugge,
Ora sterile or fecondo.
Ecco il mondo.
Sul suo grosso
Antico dosso
V'è una schiatta
E sozza e matta,
Fiera, vile, ria, sottile,
Che ad ogn'ora si divora
Dalla cima sino al fondo
Del reo mondo.
Fola vana è a lei Satana,
Riso e scherno
E' a lei l'inferno,
Scherno e riso il Paradiso.
Oh per Dio!
Che or rido anch'io,
Oh per Dio! ecc.
Nel pensare ciò
Che le ascondo.
Ah! Ah! Ah! Ah!
Ecco il mondo!
getta con impeto il globo di vetro che sì frange.

STREGHE, STREGONI
Riddiamo! Riddiamo!
Che il mondo è caduto!
Riddiamo! Riddiamo!
Che il mondo è perduto!
Sui morti frantumi
Del globo fatal
S'accenda, s'intrecci
La ridda infernal.
Riddiamo! Riddiamo!
Che il mondo è caduto,
Riddiamo, riddiamo
Che il mondo è caduto,
Riddiamo, riddiamo
Per lungo, per tondo riddiam!
Riddiam, riddiamo, ecc.

FAUST
Stupor! Stupor!
Là nel lontano,
Nel nebuloso ciel,
Una fanciulla pallida,
Mesta, la scerni?
Il piede lento conduce
E di catene avvinto!
Ahi, pietosa vision,
Mi rassomiglia
Quella dolce figura
A Margherita.

MEFISTOFELE
Torci il guardo,
Quello è spettro seduttor,
E' fantasma maliardo,
Che a chi il fissa ammorba il cor.
Torci il guardo,
Anima illusa,
Dalla testa di Medusa!

FAUST
Quell'occhio da celeste
Spalancato cadavericamente!
E il bianco sen
Che tanti ebbe da me
Baci d'amor!
Sì, è Margherita,
L'angelo mio, ah!

MEFISTOFELE
Torci il guardo! Nella fata
Sogna ognun colei che amò.

FAUST
Ah, strano vezzo
Il collo le circonda
D'una riga sanguigna.

MEFISTOFELE
Ha la testa distaccata,
Perseo fu che la tagliò.

STREGHE, STREGONI
Ah! Su! Riddiamo, riddiamo,
Che il tempo ci gabba;
Sui vecchi rottami
Del globo fatal;
E' notte tremenda
La notte del Sabba;
Rimbombi sul monte
La ridda infernal,
E' notte tremenda, ecc.
Sabba, Sabba, Saboè!
E' notte tremenda, ecc.
Tuoni sul monte,
Tuoni la ridda monte,
Riddiam, riddiam, ecc.

ATTO TERZO

Scena a terra su di un giaciglio di paglia, canticchiando e vaneggiando. Notte. Una lampada accesa inchiodata al muro. Un cancello nel fondo.

MARGHERITA
L'altra notte in fondo al mare
Il mio bimbo hanno gittato,
Or per farmi delirare dicon ch'io
L'abbia affogato.
L'aura è fredda,
Il carcer fosco,
E la mesta anima mia
Come il passero del bosco
Vola, vola, vola via.
Ah! Pietà di me!
In letargico sopore
E' mia madre addormentata,
E per colmo dell'orrore dicon ch'io
L'abbia attoscata.
L'aura è fredda,
Il carcer fosco, ecc.

FAUST
fuori dal cancello
Salvala!

MEFISTOFELE
fuori dal cancello
E chi la spinse nell'abisso?
Io? O tu?
Ciò che posso farò.
Ecco le chiavi.
Dormono i carcerieri,
I puledri fatati
Son pronti alla fuga …
apre il cancello e parte

Faust entra in carcere.

MARGHERITA
Dio di pietà!
Son essi …
Eccoli, aita!
Dura cosa è il morir …

FAUST
Pace … pace!
Io son un che ti salva.

MARGHERITA
Un uom … tu sei …
Di carità …
L'abbi per me …

FAUST
Silenzio, Margherita!

MARGHERITA
Cielo!
Ah! Parla ancora!
Ah! Parla!
Ah! Tu mi salvi!
Ah! M'hai salvata!
Ecco, la strada è questa
Dov'io ti vidi
Per la prima volta!
Ecco il giardin di Marta …

FAUST
Ah! Vieni ,
Ah! Vieni …

MARGHERITA
Resta ancor, resta ancor . . .

FAUST
T'affretta o a prezzo tremendo
Pagherem l'indugio.

MARGHERITA
E non mi baci?
E non mi baci?
Ah! Le tue labbra son gelo …
Che festi dell'amor tuo?

FAUST
Cessa!

MARGHERITA
Tu mi togli pietoso
Alle catene?
E ignori chi tu salvi,
O pietoso?
Ho avvelenata …
La mia povera madre …
Ed ho affogato …
Il fantolino mio …
Qua … la tua mano …
Vien … vo'narrarti …
Il tetro ordin di tombe …
Che doman scaverai …
Là …
Fra le zolle più verdeggianti …
Stenderai mia madre
Nel più bel sito del cimiter …
Discosto … ma pur vicino …
Scaverai la mia …
La mia povera fossa …
E il mio bambino
Poserà sul mio sen.

FAUST
Deh! Ti scongiuro, fuggiamo.

MARGHERITA
No. Sta l'inferno a quella porta …
Ah! Perchè fuggi?
Perchè non t'arresti?
Non ti posso seguir …
E poi …
La vita per me è dolor;
Che far sulla terra?
Mendicare il mio pane
A frusto a frusto
Dovrò colla coscienza
Paurosa de' miei delitti.

FAUST
Rivolgi a me lo sguardo!
Ah! Odi
La voce dell'amor che prega!
Vieni … fuggiam.

MARGHERITA
Sì, fuggiamo …
Già sogno un incantato
Asil di pace,
Dove soavemente uniti ognor vivrem.

Faust e Margherita avvinti, guardandosi negli occhi e mormorando languidamente insieme.

MARGHERITA, FAUST
Lontano, lontano, lontano,
Sui flutti d'un ampio oceano,
Fra i roridi effluvi del mar,
Fra l'alghe,fra i fior,
Fra le palme,
Il porto dell'intime calme,
L'azzurra isoletta m'appar.
M'appare sul cielo sereno
Ricinta d'un arcobaleno
Specchiante il sorriso del sol.
La fuga dei liberi amanti speranti,
Migranti, raggianti,
Dirige a quell'isola il volo,
La fuga dei liberi amanti, ecc.
Lontano, lontano, lontano.

MEFISTOFELE
comparendo dal fondo
Sorge il di!

MARGHERITA
Ah! Satana rugge!

FAUST
Ah! Deh! T'affretta,
Il tempo fugge!

MARGHERITA
a Faust
Ah! No, Non lasciarmi in abbandono!

MEFISTOFELE
Squilla già da quelle porte
La fanfara, la fanfara
Della morte.

MARGHERITA
Ahimè! Gran Dio,
staccandosi da Faust
Tu allontana la mia tentazion!
Mi strazian le membra
Con dure ritorte.
O Dio, tu m'aiuta,
Mi guidano a morte,
O ciel! Ah! Già sul mio capo,
Sul mio capo la scure brillò,
La scure, ah! brillò!

MEFISTOFELE
accanto a Faust
Cessate, cessate le vane parole,
Dal ciel d'oriente
Già levasi il sole,
De' neri puledri
Già s'ode il nitrire,
C'è d'uopo fuggir,
Fuggiam, ah! fuggiam, fuggiam.

FAUST
Serena, fanciulla,
Lo spirto sconvolto;
Ch'io vegga tranquillo
Quel pallido volto;
Pon freno alla foga
De' vani sospiri,
C'è d'uopo fuggir,
Ah! Sì, c'è d'uopo fuggir.
Ah! Non fossi mai nato!

MEFISTOFELE
Ebben?

MARGHERITA
Chi s'erge?
Chi s'erge dalla terra?
E' il mostro! Misericordia!
In questo santo asilo,
Che vuole il maledetto?
Ah! lo disaccia,
E' forse me ch'ei vuol!

FAUST
Ah! Vieni e vivi, deh!
Vivi, Margherita.

MEFISTOFELE
Mi segui, o entrambi
V'abbandono alla mannaia.

Luce d'alba. Mefistofele va ad esplorare nel fondo, sul cancello. Margherita, affranta, agonizzando nelle braccia di Faust.

MARGHERITA
Spunta … l'aurora pallida …
L'ultimo di già viene …
Esser doveva …
Il fulgido giorno …
Del nostro imene …
Tutto è finito
In vita.

FAUST
O strazio crudel!

MARGHERITA
Taci … ad ognun s'asconda,
S'asconda che amasti Margherita
E ch'io ti diedi il cor.
Ah! A questa moribonda perdonerai . . .
Signor … perdonerai, Signor.
Padre santo …
Mi salva … e voi, celesti,
Proteggete! Questa che a voi si volge.

MEFISTOFELE
E' giudicata.

FAUST
O strazio!

MARGHERITA
Enrico . . .
cade
Mi fai ribrezzo!

FALANGI CELESTI
E' salva! . . .

MEFISTOFELE
A me, Faust!

Faust e Mefistofele scompaiono. Nel fondo il carnfice circondato da sgherri.

ATTO QUARTO

Il fiume Penèjos. Acque limpide, cespugli folti, fiori e fronde. La luna immobile allo Zenuit spande sulla scena una luce incantevole. Un tempio con due sfingi a sinistra. Nel fondo Elena a Pantalis, in una cimba di madreperla e d'argento; un gruppo di sirene intorno alla barca. Faust giacerà assopito sulle zolle fiorite

ELENA
La luna
Immobile innonda l'etere …

PANTALIS
Canta.

ELENA
… d'un raggio pallido.

PANTALIS
Caldo Balsamo stillan le ramora …

ELENA
Canta.

PANTALIS
… dai cespi roridi.

ELENA
Doridi e
Silfidi, cigni e nereidi …

PANTALIS
Canta.

ELENA
… vagan sull'alighe.
L'aura è serena,
La luna è piena,
Canta, o sirena,
La serenata!

PANTALIS
Canta, canta,
Canta, sirena, canta.

FAUST
dietro le quinte
Elena, Elena, Elena, Elena!

ELENA
Viandante
Languido, t'appressa al margine …

PANTALIS
Canta.

ELENA
… del flutto flebile.

PANTALIS
Debile
Cantico t'invita; è florida …

ELENA
Canta.

PANTALIS
… la via di mammole.

ELENA
Cantan le
Tenere sirene, amabili …

PANTALIS
Canta.

ELENA
…Grazie del mar.
L'aura è serena,
La luna è piena,
Canta, sirena,
La serenata!

PANTALIS
Canta, Canta,
Canta, sirena, canta!

Partono

FAUST
sempre dietro le quinte
Elena, Elena, Elena, Elena!

MEFISTOFELE
entrando con Faust
Ecco la notte del classico Sabba.
Gran ventura per te
Che cerchi vita
Nel regno delle favole;
Nel regno delle favole tu sei.
Saggio consiglio
E' di spiar ciascun
Nostra fortuna
Per opposto sentier.

FAUST
Delibo l'aura
Del suo vago idioma cantatrice!
Son sul suol di Grecia!
Ogni mia fibra
E' posseduta dall'amor.

Faust esce

MEFISTOFELE
Al Brocken,
Fra le streghe del Nord,
Ben io sapevo farmi obbedir,
Ma qui, fra stranie larve,
Più me stesso non trovo.
Atri vapori dell'irto Harz,
O prediletti alle mie nari!
Un'orma di voi non fiuto
In quest'attica terra.
Ma qual s'inoltra
Volante o danzante
Gaietto sciame femminil?
Vediamo.

Entrano le Coretidi. Danze in cerchi. Mefistofele, confuso ed annoiato, esce.


Andantino danzante
Entra Elena seguita dalle Coretidi

CORETIDI
Ah!
Trionfi ad Elena,
Carmini, corone,
Danze patetiche,
Ludi di cetera.
Circonfusa di sol
Il magico viso,
Tu irradi l'anime,
Riverberi il cielo.

ELENA
assorta in una fatale visione
Notte cupa, truce,
Senza fine, funebre!
Orrida notte d'Illio!
Implacato rimorso!
Nugoli d'arsa
Polvere al vento
Surgono e fanno
Più cieca la tenebra.

CORETIDI
Pace!

ELENA
Di cozzantisi scudi
E di carri scroscianti
E di catapulte sonanti
L'etere è scossa!
Sì muta il suol
In volutabro di sangue.

CORETIDI
Numi! Numi!

ELENA
I numi terribili
Già ruggono,
L'ire inferocendo
Della pugna;
L'ispide torri
Ergonsi tragiche, negre,
Fra la caligin densa.

CORETIDI
Elena!

ELENA
L'incendio già lambe le case.
Veggonsi l'ombre degli Achei
Proiette bui profili giganti
Vagolar le pareti
In mezzo ai roghi.
Ahimè! Ah!
Alto silenzio
Regna poscia
Dove fu Troia.

Entra Faust splendidamente vestito coll'abito dei Cavalieri del XV secolo; è seguito da Mefistofele, Nero, Pantalis, di piccoli Fauni e da Sirene.

CORETIDI
Chi vien?
Chi vien?
O strana, o mirabile vista!
Un eroe tutto splendido s'inoltra!
Sul suo viso mestissimo
Sì legge: Amor!
Volgiti, Regina!
Regina, volgiti e guarda.

FAUST
inchinato davanti ad Elena
Forma ideal purissima
Della bellezza eterna!
Un uom ti si prosterna
Innamorato al suolo.
Volgi vêr me,
Di tua pupilla bruna,
Vaga come la luna,
Ardente come il sole.
Un uom ti si prosterna,
Innamorato, innamorato al suol.

ELENA
Dal tuo respiro
Prendo e mi chiamo beata
Ch' unica fra tutte
Le troadi e le argive ninfe
Spargo i voluttuosi
Fascini su cotanto amante!
Dal suo respiro pendo,
E mi chiamo beata, ah! beata.

FAUST
La tranquilla immagine
Della fanciulla blanda
Ch'amai, là fra le nebbie
D'una perduta landa
Già disvanì;
Un più sublime sguardo,
Un più folgorato viso,
E tremo ed ardo!
Adoro e tremo ed ardo!
Conquiso m'ha.
Più sublime amor, ecc.

CORETIDI
Quivi l'amor li aduna!
Prodigo! Li aduna l'amor!
O stupor!
O celeste coppia!
Sembran Endimione e Luna!
La dea deliba l'alito
Dell'eroe rapito!
Li aduna qui l'amor!
Lo contempla! O stupor! ecc.
Quasi lo bacia, o stupor!
O coppia del ciel!
Quivi l'amor li aduna, l'amor!

MEFISTOFELE
O stupore! Prodigo!
Quivi l'amor li aduna!
Stupor! Stupor!
Guarda!
Ah! Qui li aduna l'amor!
alle coretidi
Zitti lassù! Zitti lassù!
Quivi l'amor, li aduna
Sì, l'amor!

PANTALIS
Ah! Quivi l'amor li aduna!
Guarda!
Coppia del ciel!
O coppia celeste!

NEREO
Prodigo, prodigo!
O prodigo!
Stupor! Celeste coppia!
Qui li aduna l'amor!
Sì, quivi l'amor li aduna,
L'amor, l'amor!

Mefistofele, Pantalis, Nero e le Coretidi s'allontanano.

ELENA
O incantesimo!
Parla! Parla!
Qual magico soffio
Cotanto bea la tua dolce
Loquela d'amore?
Il suon tu inserti al suon,
Quasi alito d'eco
D'estasi piena.
Dimmi, como farò a palar
L'idioma soave?

FAUST
Frugo nel cor
E ti rispondo: Ave!

ELENA
E mi rispondi: Ave.

FAUST
Così tu pur come
Augello a richiamo,
Frughi nel cor e mi rispondi:
T'amo!
T'amo!
Ah! T'amo, t'amo!

ELENA
T'amo! T'amo, t'amo!

ELENA, FAUST
Ah! Amore! Mistero celeste,
Profondo!
Già il tempo dilegua
Cancellasi il mondo!
Già l'ore dai tetri mortali contate
Ramingan serene
Per plaghe beate!

ELENA
Per plaghe beate
Ramingan serene!

FAUST
Amore!

ELENA
E brividi ignoti
Mi cercan le vene.

FAUST
Amore!

FAUST, poi ELENA
E un'aura di cantici
Esala il mio core.
Guardandoci in viso,
Cantiamo l'amore!

FAUST
Cantiamo l'amore
Guardandoci in viso!

ELENA
Cantiam l'amor!
Ah! L'amore, l'amore delirio!

ELENA, FAUST
L'amore sorriso!

FAUST
Ah! L'amore visione . . .
L'amore canzone,
Sia sempre nel tardo
Futuro sommerso
L'estremo suo canto
L'estremo suo verso!
Cantiamo l'amor!
Ah! Cantiamo l'amor!
Mister! L'amor, l'amor!

ELENA
Ah! L'amore canzone,
Sia sempre nel tardo
Futuro sommerso
L'estremo suo verso!
Amor! Amor! Amore! Mister! Amor!

CORETIDI, CORIFEI
Poesia libera,
T'alza pe' cieli!
Voli di folgore!
Impeti d'aquila!
Spinganti all'ultime
Regge del sol, poesia!
Sì, spinganti a vol!
allontanandosi
Ah! Ah!

ELENA
mormorato
Giace in Arcadia
Una placida valle …

FAUST
mormorato
Ivi insieme vivrem.

ELENA
E avrem per nido
Le grotte delle ninfe …
E per guanciale …

FAUST
Le tue morbide chiome …

ELENA
E i fior di prato …

Sì perdono, mormorando, fra i cespugli.

CORETIDI, CORIFEI
Ah!

EPILOGO

Laboratorio di Faust come nell'atto primo ma qua e là diroccato dal tempo. Voci magiche sparse nell'aria. Faust, seduto sul seggiolone e conturbato, medita. Mefistofele gli sta dietro come un incubo. Notte. Una lampada arde languidamente; scena quasi oscura. Il Vangelo aperto, come nel primo atto, sul leggio.

MEFISTOFELE
fissando Faust
Cammina, cammina,
Superbo, pensier.

FAUST
alzondosi, come assorto in un' estatica visione
O rimembranza!

MEFISTOFELE
(La morte è vicina,
Cammina, cammina,
Superbo pensiero.)

FAUST
Corsi attraverso il mondo
E i suoi miraggi!
Ghermii pel crine
Il desiderlo alato!

MEFISTOFELE
(O canti! O memorie
D'incanti e di glorie,
Guidate a ruina
Quell'animo altier.)
a Faust
Hai bramato,
Gioito e poi brammato novellamente,
Né ancor dicesti
All'attimo fuggente:
Arrestati: sei bello!

FAUST
Ogni mortal mister gustai,
Il Real, l'Ideale,
L'Amore della vergine,
L'Amore della Dea . . . sì.
Ma il Real fu dolore
E l'Ideal fu sogno . . .
Giunto sul passo estremo
Della più estrema, età,
In un sogno supremo
Sì bea l'anima già,
In un sogno supremo, ecc.
Re d'un placido mondo,
D'una landa infinita,
A un popola fecondo
Voglio donar la vita.

MEFISTOFELE
(Spiar voglio il suo cor.)

FAUST
Sotto una savia legge
Vo'che surgano a mille
A mille e genti e gregge
E case e campi e ville.

MEFISTOFELE
(Ah! All'erta, tentator!)

FAUST
Ah! Voglio
Che questo sogno
Sia la santa poesia
E l'ultimo bisogno
Dell'esistenza mia.
Voglio che questo sogno
Sia la santa poesia
Dell'esistenza!
Ecco . . .
La nuova turba
Al guardo mio si svela!

MEFISTOFELE
(Ah! Qual baglior contruba
Il muto tenebror?!)

FAUST
S'ode un cantico in ciel.

MEFISTOFELE
(All'erta!)

FAUST
S'ode un cantico in ciel.

MEFISTOFELE
(All'erta tentator!)

FAUST
Già mi beo nell'augusto raggio
Di tanta aurora!
Già nell'idea pregusto
L'alta ineffabil ora!

MEFISTOFELE
(All'erta, all'erta!
E' la battaglia incerta
Fra Satana ed il Ciel.)
a Faust, dispiegando il mantello come nell'atto primo
Vien! Io distendo questo mantel . . .

FAUST
Cielo!

MEFISTOFELE
… e volerem sull'aria!
Faust! Faust! Faust!

FALANGI CELESTI
Ah!
Ave Signor,
Signor degli angeli,
Dei santi, delle sfere . . .

MEFISTOFELE
esoriczzando verso l'alcova dove appariscono le Sirene in mezzo ad una luce calda
Odi il canto d'amor
Che un dì beò il tuo cor!
Vieni a inebbriar le vene
Sul sen delle Sirene!
Vieni!
Le Sirene scompaiono

FALANGI, CELESTI
… delle sfere, dei volanti,
… e dei santi, dei volanti,
E dei volanti cherubini d'or
Ave, Signor!

FAUST
Arrestati, sei bello!

CHERUBINI
Ave!

MEFISTOFELE
Torci il guardo,
Torci il guardo!

Faust con un gesto possente va ad afferrare il Vangelo

FALANGI CELESTI
E dei volanti cherubini d'or.
Ave, Signor degli angeli.

FAUST
Baluardo m' è il Vangelo!

CHERUBINI
Ave!

MEFISTOFELE
Torci il guardo,
Torci il guardo!

FAUST
Dio clemente, m'allontana
Dal demonio mio beffardo,
Non indurmi in tentazione!
rapito nell'estasi della visione
Vola il cantico ardente
Del celestial drappello!

FALANGI CELESTI
Dall'eterna armonia
Dell'Universo
Nel glauco spazio immerso . . .

MEFISTOFELE
Già strilla l'angelico stuolo,
Ghermiamo quell'anima al volo.
Già l'opra del male distrugge
Iddio col suo stolto perdon,
Col suo stolto perdon!

FAUST
Sacro attimo fuggente,
Arrestati, sei bello!
A me l'eternità! muore

FALANGI CELESTI
… emana un verso,
Un verso di supremo amor …

Scende una pioggia di rose sulla salma di Faust.

CHERUBINI
Spargiamo un profluvio di rose,
Un nembo di foglie ordorose,
Un effluvio di fior.

FALANGI, CELESTI
… e s'erge a Te.

MEFISTOFELE
sotto i raggi e sotto la pioggia di rose dibattendosi e irridendo e sprofondandosi nella terra a poco a poco
Diluvian le rose
Sull'arsa mia testa,
Le membra ho corrose
Dai raggi dai fior.

CHERUBINI
Oriamo, la povera salma s'invola,
Redenta quell'alma nel mistico amor.

FALANGI CELESTI
S'erge a Te per l'aure . . .

MEFISTOFELE
M'assale la mischia
Di mille angioletti.
Trionfan gli eletti,
Ma il reprobo fischia!

CHERUBINI
Spargiamo un diluvio
Di rose sul mostro,
Le gelide e irose
Sue membra contorca …

FALANGI CELESTI
… in suon soave.

MEFISTOFELE
Trionfa il Signor,
Ma il reprobo fischia!
Eh!!!

CHERUBINI
… furente in mezzo
Alla pioggia rovente,
Alla pioggia rovente che spargon
I cherubi d'oro.
Siam nimbi volanti dai limbi,
Nei santi splendori vaganti.

FALANGI CELESTI
Ave, ave!